Tutti al mare

Termini Imerese - Il primo maggio inizierà per decreto in Sicilia la stagione balneare 2011, ma oltre 60 chilometri di acque non sono praticabili perché inquinate. A questi devono aggiungersi più di 150 chilometri di spiagge non usufruibili dai bagnanti per altre ragioni. Nel Comprensorio Termini-Cefalù-Madonie, invece, sono oltre due i chilometri di spiaggia vietati ai bagnanti perché le acque sono inquinate, mentre per 15 chilometri i tuffi sono proibiti a causa della non praticabilità delle coste per altri motivi, diversi dall’inquinamento dell’acqua. Sono questi i dati ricavabili dalla lettura del decreto dell’assessorato regionale alla salute, pubblicato nella Gazzetta ufficiale e che inaugura ufficialmente la stagione balneare 2011. I dati contenuti in tale provvedimento non divergono da quelli dell’analogo atto relativo alla stagione balneare precedente, segno che nulla è cambiato circa lo stato delle acque nel Comprensorio, e sono il risultato delle analisi compiute sui diversi campioni di acqua prelevati nelle coste siciliane nel corso del 2010 ed effettuate dai laboratori di analisi delle varie aziende sanitarie e dei dipartimenti provinciali Arpa. Sulla scorta di tali risultati, l’assessorato ha poi individuato quei tratti di mare siciliano preclusi alla balneazione per inquinamento delle acque o per altri motivi. A seguito di tale decreto regionale, ora i sindaci dei comuni interessati dovranno adottare gli opportuni provvedimenti, come emettere le ordinanze di non balneabilità ed affiggere i prescritti cartelli di divieto, informando così per tempo la popolazione interessata sullo stato di salute delle coste. La mancata adozione delle prescritte misure, comporterà la denuncia dei sindaci rimasti inerti alla competente autorità giudiziaria. In ogni caso, i primi cittadini dovranno attivarsi per porre in essere tutte quelle opere necessarie per il risanamento costiero, in vista della rimozione delle cause di inquinamento e del recupero dei tratti di costa non balenabili. La stagione balenare 2011 durerà quattro mesi (dal primo maggio al 30 settembre). Durante tale periodo Asp e Arpa effettueranno due campionamenti mensili, per monitorare costantemente lo stato di salubrità delle acque siciliane e consentire così di confermare o revocare i divieti di balneazione predisposti dai sindaci dei comuni rivieraschi interessati, sulla base delle indicazioni contenute nel decreto assessoriale. Infatti, qualora nel corso della stagione balenare si dovessero verificare le condizioni per l’individuazione di altre zone da dichiarare proibite alla balneazione, Ausl e Arpa ne dovranno dare notizia ai primi cittadini interessati perché adottino le prescrizioni di legge. Ma vediamo adesso più da vicino quali sono i tratti di costa del nostro Comprensorio in cui è proibito tuffarsi, aiutati anche dalla tabella qui pubblicata. A causa dell’inquinamento è vietato bagnarsi nelle acque di Trabia, Termini Imerese e Cefalù. In particolare, a Trabia il divieto riguarda il tratto di mare che va da San Nicola l’Arena fino alla zona oltre il porto di Trabia, per un segmento di costa lungo 1400 metri. A Termini, invece, sono vietati i tuffi nello specchio d’acqua lungo la foce del fiume San Leonardo, per complessivi 800 metri. Per quanto riguarda Cefalù, infine, il divieto di bagnarsi nelle acque per inquinamento riguarda un tratto di mare lungo appena cinquanta metri, antistante il lungomare della cittadina normanna. A questi 2250 metri di coste vietate ai bagnanti perché inquinati, bisogna però aggiungere – sempre secondo il provvedimento dell’assessorato regionale alla salute – altri 15 mila metri di spiaggia dichiarati permanentemente non balneabili per altri motivi, diversi dall’inquinamento. Si tratta delle aree portuali di Trabia, Termini Imerese e Cefalù e della zona industriale di Termini, dove i tuffi sono proibiti per evidenti ragioni di sicurezza. Questi sono i dati ufficiali diffusi dalla Regione siciliana. Adesso si attendono anche quelli del “Libro blu” di Legambiente, la pubblicazione che come ogni anno alla vigilia dell’estate darà un nuovo e diverso spaccato della salubrità delle nostre acque. 

Pubblicato su Espero - aprile 2011

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