Controlli contabili al comune


Termini Imerese. Questa è una storia di soldi, dati e ricevuti, di compensi straordinari ed indennità varie, di incarichi e prebende conferiti a questo e a quello. Questa è una storia scritta da una strana coppia, partita un giorno di primavera da Roma e giunta in Sicilia appositamente per “fare le pulci” alle casse di una pubblica amministrazione. No, per favore, non pensate subito male, perché non è quello che credete voi. Non vogliamo infatti qui parlarvi dei pubblici vizi dei sodali di Berlusconi o di un grand commis della “repubblica del bunga-bunga”, ma solo di qualche buccia di banana su cui sono incautamente scivolati al comune di Termini Imerese. Segnatevi questa cifra: 974.815,05 euro. È la somma già accerta tata che dovrà essere restituita all'erario. A questa si potranno aggiungere presto altre migliaia di euro ancora da accertare. E poi incarichi conferiti illegittimamente, indennità varie e compensi extra assegnati ai dipendenti al di fuori e al di sopra di ogni norma di legge. È questo in estrema sintesi il risultato di una relazione alta così, piena di tabelle e numeri, premesse e deduzioni, redatta da due ispettori del Ministero dell'economia e delle finanze in sede di verifica amministrativo-contabile disposta dal Ragioniere generale dello Stato sul comune di Termini Imerese nello scorso mese di maggio e di cui Espero è venuta in possesso. L'accertamento ha riguardato il periodo 2004-2009, quindi non l'amministrazione attualmente in carica, ma quella precedente, guidata dal sindaco Enzo Giunta. Il controllo ha interessato sostanzialmente gli adempimenti in materia di personale, il rispetto del principio di contenimento della spesa pubblica, l'osservanza delle regole circa i rapporti di collaborazione esterna e gli incarichi dirigenziali. Da esso si evincono alcune irregolarità ed inosservanze, che sono state sanzionate dagli ispettori in qualche caso anche con l'imposizione all'ente locale di recuperare le somme illegittimamente pagate agli interessati.
Il personale. - La parte più consistente della relazione ministeriale è dedicata alle somme percepite dai dipendenti del comune, al di là dello stipendio base. Gli ispettori al riguardo hanno evidenziato che nel periodo preso in considerazione (2004-2009) la spesa per il personale è cresciuta di circa il 12 per cento, nonostante la riduzione dei dipendenti di 42 unità e le indicazioni delle diverse leggi finanziarie che si sono succedute nel tempo di contenere la spesa pubblica. Infatti, si è passati da una spesa complessiva di 7.875.493,12 euro, per 301 dipendenti nell'anno 2004, ad una spesa di oltre 9 milioni e mezzo di euro (9.591.938,63 per la precisione), con 259 unità di personale presenti nel 2009, nonostante la dotazione organica che spetterebbe al comune, secondo il suo reale fabbisogno, sarebbe di appena 214 unità. Al riguardo gli ispettori hanno pure sottolineato che è certamente vero che tra il 2004 e il 2009 la dotazione organica di diritto del personale del comune di Termini si è ridotta di 166 unità, mentre quella di fatto di 39 unità, ma è pure vero che dal 2005 prestano servizio nell'ente 81 lavoratori socialmente utili stabilizzati con contratti annuali o quinquennali part-time, pari a 50 unità-uomo che, sommate ai 209 dipendenti a tempo indeterminato già presenti in ufficio, danno un totale di 259 unità. Abbiamo parlato di personale stabilizzato. Al riguardo l'ispezione ha accertato che lo stesso (due unità assunte a tempo indeterminato, 42 lavoratori assunti con contratti quinquennali part-time e 39 esecutori di progetti di utilità collettiva assunti con contratti annuali part-time) è stato reclutato senza la necessaria, preventiva verifica degli effettivi fabbisogni del comune, senza la prescritta programmazione triennale del fabbisogno del personale ed in mancanza dei posti nella dotazione organica, e ciò anche in palese violazione dei principi di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione sanciti dall'art. 97 della Costituzione e ribaditi più volte anche dalla Corte costituzionale. La relazione è passata poi ad esaminare le progressioni verticali (cioè il passaggio da una categoria ad un'altra superiore) e orizzontali (il miglioramento solo economico) dei dipendenti del comune di Termini. Ma mentre quelle orizzontali sono state effettuate nel pieno rispetto della vigente normativa, le prime hanno destato qualche perplessità. Le progressioni verticali del personale dipendente da un'area ad un'altra superiore rientrano infatti nel blocco delle assunzioni disposto dalla legge finanziaria 2006. Nonostante ciò, il comune ha dato comunque il via libera al passaggio alla categoria superiore di un funzionario. Ma c'è di più. Secondo gli ispettori del Ministero dell’economia a Termini hanno pure attribuito le mansioni superiori, oltre i dodici mesi legislativamente previsti, ad una funzionaria per sostituire la direttrice della biblioteca andata in pensione, pagandone di conseguenza il relativo stipendio di livello superiore illegittimamente. La relazione ispettiva ha poi accertato che il comune siciliano ha corrisposto l'indennità di rischio «indiscriminatamente a tutti gli agenti della polizia municipale», legandola quindi al profilo professionale ricoperto, piuttosto che all'effettiva condizione di lavoro rischiosa in cui i dipendenti si sono trovati ad operare. Pertanto, sono stati indebitamente erogati 88.769,93 euro a tutti i vigili, somma che ora dovrà essere recuperata e restituita all'erario. L'ente locale termitano avrebbe poi corrisposto, sempre nel periodo 2005-2009, una indennità di disagio, pari a 286.888,92 euro complessivi, a tutti i suoi dipendenti che operano ai videoterminali. Tale indennità è stata ritenuta illegittima dagli ispettori romani, poiché non coerente con «una moderna amministrazione che si avvale, di norma, ed in forma sempre più generalizzata, di avanzati strumenti di lavoro», essendo ormai «l'impiego dei videoterminali dovuto ed ordinario». Pertanto, questa indennità di disagio, pagata ai lavoratori comunali per il semplice fatto di lavorare col pc, è stata indebitamente erogata e dovrà ora essere recuperata. Stesso discorso vale per l'indennità di reperibilità (69.996,47 euro), corrisposta per tre anni (dal 2007 al 2009) dal comune di Termini Imerese a tutta un'intera categoria di funzionari, piuttosto che a specifiche professionalità che assumono particolari responsabilità, secondo quanto dice la legge in proposito.        
Le collaborazioni esterne. - Gli ispettori ministeriali hanno “spulciato” attentamente e criticato alcuni incarichi di collaborazione esterna, perché non conformi alla vigente normativa, in quanto non temporanei e straordinari e perché all'interno del comune esistevano già le corrispondenti figure professionali, quindi del tutto inutili e superflui, oltre che onerosi per le casse comunali. Sul punto è eloquente la relazione: «il ricorso alle collaborazioni esterne è un fenomeno che, pur costituendo un agile strumento di risposta a esigenze immediate e temporanee degli enti, si presta sempre più spesso ad un utilizzo improprio». Proprio per evitare ciò, il legislatore ed i giudici amministrativi hanno adottato tutta una serie di misure di contenimento della spesa pubblica e di criteri per valutare la legittimità degli incarichi conferiti a soggetti esterni all'amministrazione (rispondenza degli incarichi agli obiettivi perseguiti dalla pubblica amministrazione, inesistenza all'interno della struttura dell'ente della figura professionale idonea, durata limitata dell'incarico, proporzione tra compensi erogati e utilità per l'ente, adeguata motivazione). È accaduto tutto ciò al comune di Termini Imerese? Questo ente locale ha rispettato tutti questi limiti e paletti imposti dalla legge e dai giudici? Non sempre, stando alla relazione ministeriale, che si è soffermata soprattutto sull'incarico di responsabile dell'ufficio controllo di gestione. Esso è stato conferito dal 2005 al 2006 a Vincenzo Di Gesù, per un importo complessivo pari a 24.210,68 euro. A partire dal primo gennaio 2007, però, lo stesso incarico è stato affidato ad Angela Ventimiglia, già dipendente del comune, andata in pensione nel maggio 2006. Per tale attività la stessa ha ricevuto un compenso lordo di 1.032 euro mensili. La signora Ventimiglia ha mantenuto tale ruolo fino al maggio 2009, quando ha poi “cambiato casacca”, assumendo un altro incarico all'interno dello stresso ente che l'ha vista fino a pochi mesi prima dipendente: quello di dirigente a tempo determinato. Oltre a ciò, la stessa ha ricevuto un ennesimo benefit dal comune suo ex datore di lavoro: l'incarico di esperto in materia di entrate tributarie e extratributarie, della durata di dieci mesi e per un compenso mensile lordo di 3 mila euro. È vero che la legge dà la possibilità al sindaco di conferire incarichi a tempo determinato ad esperti esterni all'amministrazione; è vero che tutto questo è nel potere del primo cittadino, ma è pure vero che è vietato al personale andato volontariamente in pensione assumere per i cinque anni successivi incarichi per lo stesso ente presso il quale prima prestava servizio. E proprio questa è stata la buccia di banana sulla quale è scivolata Angela Ventimiglia, andata in pensione nel 2006 da funzionario del comune di Termini Imerese.
Gli incarichi dirigenziali a contratto. - La vigente normativa sugli enti locali permette di coprire i posti di dirigente vacanti anche ricorrendo a incarichi esterni con contratti di lavoro a tempo determinato. Pure il comune di Termini Imerese vi ha fatto ricorso nel 2009 in ben quattro casi. Solo in due di essi è stata violata la legge: l'incarico di dirigente del quarto settore conferito a tempo determinato ad Angela Ventimiglia e quello di comandante della polizia municipale, affidato a Francesco Paolo Pileri. In entrambe le ipotesi, secondo gli ispettori ministeriali, sarebbe stato superato il tetto numerico previsto dalla legge, senza contare il fatto che per l'incarico dato alla Ventimiglia mancherebbe anche il titolo specifico (cioè la laurea), essendo la stessa in possesso del solo diploma di ragioniere.    
I compensi straordinari dell'avvocato del comune. - Secondo la relazione ministeriale, sempre nel periodo 2005-2009, sono stati conferiti ad alcuni funzionari e dirigenti comunali compensi extra non dovuti. Così all'avvocato Cruciano Valvo sono stati versati indebitamente 27.749,09 euro, somma che in realtà avrebbe dovuto incassare direttamente l'ente locale, a seguito dell'esito felice di alcune cause vinte dal legale per conto del comune. Oltre a tale importo, allo stesso avvocato il comune avrebbe pure indebitamente corrisposto altri compensi a titolo di “indennità di toga” e di posizione organizzativa, somme che dovranno adesso essere determinate, recuperate e versate nelle casse dell'erario. L'indennità di posizione è stata pure percepita indebitamente da altri funzionari (Giuseppe Battaglia, Donaldo Di Cristofalo e Salvatore Cipolla).   
Le somme percepite dai dirigenti. - Anche i sei dirigenti comunali – stando al contenuto della relazione ministeriale qui passata al setaccio – avrebbero ricevuto compensi extra non dovuti, che ora andranno restituiti alle casse del comune di Termini Imerese. In particolare, si tratta di emolumenti accessori corrisposti a vario titolo, per una somma complessiva pari a 364 mila 291 euro. A parte ciò, secondo quanto riferito dagli ispettori inviati dal Ministero dell’economia, «nel periodo considerato, il conto del trattamento accessorio del singolo dirigente è aumentato complessivamente del 23,86%», ponendosi quindi «in contrasto col il principio della riduzione complessiva delle spese del personale» sancito dalla vigente legislazione.     
I compensi extra del segretario comunale. - I due ispettori ministeriali non hanno nemmeno “risparmiato” di controllare i vari compensi extra stipendio percepiti nel quinquennio esaminato dall'ex segretario generale Aldo Messina. Secondo la relazione, infatti, lo stesso avrebbe illegittimamente incassato ben 137.119,64 euro, in violazione del principio dell'onnicomprensività del trattamento economico spettante al segretario. In particolare, dal 2005 al 2009 Aldo Messina avrebbe ricevuto 20.699,40 euro quale componente del nucleo di valutazione dei dirigenti comunali, 17.335,48 euro per gettoni di partecipazione alla commissione elettorale comunale e 99.084,76 euro a titolo di retribuzione di posizione, somme che ora dovrebbero essere restituite all'erario.        
Pubblicato su Espero - gennaio 2011

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