Vauro e il Secolo d'Italia

Sul domenicale di ieri 27 febbraio del Secolo d'Italia, l'ex giornale del Msi, poi di An, poi ancora passato nelle mani di Fini e dei finiani ed adesso sotto "scippo" da parte degli ex An rimasti con il Berlusca (La Russa & c.) un inserto di otto pagine stile il Male di "beata memoria".
Vi ricordate cari quarantenni come me cos'era il Male? Un ferocissimo giornale di satira che, una settimana sì e l'altra pure, finiva per essere sequestrato perché se la prendeva con irriverenza con tutti. Caratteristiche erano le copertiene ed i servizi interni simil-giornale serio. Che significa? Ora vengo e mi spiego. Quei bravacci del Male impaginavano la rivista come se fosse stato - chessò io? - il Corriere della sera: stessi caratteri, stesso stile giornalistico, ma come contenuti... boiate simil (molto simil) serie, da fare scompisciare dal ridere. Memorabile è stata una copertina - credo del Corriere - con tanto di servizio e di foto sull'arresto di Ugo Tognazzi come capo delle Br. Memorabile!
Ecco, quanto accadeva negli anni '70 - '80 col Male è successo anche al Secolo domenica scorsa. I suoi redattori hanno impaginato il giornale come se fosse un house organ di stampa berlusconiano: articoli in difesa del Cav e del bunga-bunga e contro quei traditori dei finiani, aiutati anche dalla spassosa vignetta regalata da Vauro - anteprima mondiale: un comunista (dichiarato) che dona qualcosa ad (ex) fascisti! - al giornale.
Risultato? Qualcosa di veramente mondiale.

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