Studenti in corteo con il sindaco

Termini Imerese. Gli studenti medi sono scesi in piazza per manifestare la loro solidarietà ai lavoratori della Fiat e dell’indotto ed alle loro famiglie, colpiti dalla grave, pesante decisione di Marchionne di chiudere lo stabilimento siciliano. Al di là di ogni condizionamento politico, i ragazzi hanno voluto così dire la loro sulla grave crisi economica ed occupazionale del territorio, dopo la decisione dei vertici aziendali. Il corteo è partito da piazza Sansone (zona Mazziere) e ha percorso le principali vie di Termini, per giungere poi a piazza Duomo, davanti la sede del municipio. Questi i fatti.
Quello che desta invece la nostra perplessità non è tanto il corteo studentesco (ce ne fossero di più...), quanto il fatto che ai giovani si è pure unito il sindaco Salvatore Burrafato. Ma perché? Cosa avrà voluto dire con questo gesto? Forse ha voluto rinverdire gli anni del liceo, quando (forse) manifestava pure lui per le vie della città (ma chi allora ha partecipato - come chi scrive - a tanti e tali eventi non se lo ricorda sfilare dietro gli striscioni, le bandiere e gli slogan urlati in piazza)? Oppure si è trattato solo di presenzialismo? Non lo sapremo mai. 
Crediamo però che il primo cittadino avrebbe dovuto fare qualcos'altro e prima, molto prima del corteo studentesco e non attendere di scendere in piazza solo adesso, allo scadere del 90° muìinuto della vicenda Fiat termitana. Ripetiamolo: perché l'ha fatto?

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