Si faranno le primarie a Palermo?

Tutto era pronto. La data, domenica 26 febbraio; l’ora, dalle otto del mattino alle ventuno; il luogo, dallo Zen a via Libertà, ben trenta postazioni in giro per la città; i candidati, tre. Ma adesso pare che tutto debba saltare all’ultimo minuto.
Di cosa sto parlando? Ma delle primarie di Palermo, è ovvio.
Si faranno allora le primarie? Il dubbio c’è e bello forte, soprattutto dopo l’ufficializzazione della candidatura di Fabrizio Ferrandelli, appoggiato dall’ala “governativa” del Pd e disposto ad aprire le porte a tutte le forze politiche, e quindi anche a quelle del Terzo Polo, pur di papparsi Palazzo delle Aquile. La manovra – a detta dei sostenitori del centrosinistra tradizionale – rischia di “drogare” le primarie, di inquinare il voto, ad opera di forze estranee al centrosinistra, che – per inciso – nel capoluogo siciliano, nonostante i sondaggi lo diano vincente, non esiste più, diviso com’è tra Idv, democratici “filogovernativi” (alias, in appoggio a Lombardo), Pd “nazionali” (benedetti da Bersani & c. e da Vendola), Verdi, Federazione della Sinistra, movimenti cittadini…
Insomma, una gran confusione regna sotto il cielo di Palermo.

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