Il rosso e la sinistra


Perché il rosso è il colore della sinistra?
La domanda è stata posta a Explainer, dove si spiega che il motivo fondamentale è che il rosso è visto come il colore delle rivoluzioni, fin dai tempi della Rivoluzione francese. In realtà non sempre è stato così. il rosso è stato usato per molto tempo dai governi. In epoca romana e nel Medioevo la bandiera rossa veniva impiegata dagli eserciti per intimidire il nemico e voleva indicare che, in caso di vittoria, non ci sarebbe stata pietà. Veniva issata anche dalle navi dei pirati prima di saccheggiare una nave. In seguito simboleggiò l’essere disposti a battersi: per esempio veniva issata su castelli e città assediate per indicare che non si sarebbero arrese. Negli anni successivi la bandiera rossa venne impiegata dai governi per indicare le emergenze o per segnalare l’imposizione della legge marziale.
Nel 1791, quando i rivoluzionari francesi avanzarono una petizione per deporre Luigi XVI, i contro-rivoluzionari si riunirono sotto la bandiera rossa. Da allora l’uso della bandiera rossa nelle rivolte si rafforzò sempre più. Anche la rivoluzione del 1848 rafforzò l’associazione tra rosso e rivoluzionari: le bandiere rosse vennero sventolate durante le proteste in Francia per diffondersi poi in Germania, Danimarca, Italia, Austria e Polonia.
Il primo governo marxista ad assumere il rosso come colore ufficiale fu la Comune di Parigi, che governò brevemente la città nel 1871 assumendo come bandiera quella rossa.
Con la rivoluzione bolscevica del 1917 e la costituzione dell’Armata Rossa l’associazione tra rosso e rivolta delle masse divenne comune in tutto il mondo. E tuttora il colore rosso nei movimenti politici viene associato a partiti di sinistra o centro sinistra.
Una curiosità. Negli Stati Uniti il colore rosso è associato al partito repubblicano (di centrodestra), mentre il blu indica il partito democratico (di centrosinistra). È questa una codificazione molto recente, che risale alla elezioni del 2000 in cui George W. Bush sconfisse Al Gore con un margine di pochi voti. I partiti infatti non hanno mai scelto colori ufficiali, che sono stati sempre usati in modo arbitrario dai giornalisti per spiegare più facilmente i risultati delle elezioni presidenziali.

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