Nemmeno in Svizzera...


E' una notizia diffusa oggi. Pare che Emilio Fede avrebbe voluto depositare su un conto svizzero due milioni e mezzo di euro in contanti, ma la banca avrebbe rifiutato l'operazione, non avendo garanzie sulla provenienza dei soldi.
La segnalazione sarebbe arrivata in Italia alla fine dello scorso gennaio, ma è rimbalzata in cronaca solo ora ed è tutta da ridere se non fosse tragica. Mentre ci sono sempre più persone che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena; mentre ci sono operai Fiat in cassa integrazione, che non sanno cosa gli riserverà il futuro; mentre il futuro per tanti è sempre più nero, il nostro eroe si presenta in Svizzera con una valigetta piena di sonanti bigliettoni, frutto di “sudati” guadagni. Solo che adesso al di là delle Alpi hanno deciso di avere un po’ di pudore, dubitando della fonte di guadagno di Fede. I solerti funzionari bancari svizzeri si sarebbero infatti chiesti in che modo Fede avrebbe fatto tutti questi soldi. Come direttore di tiggì? Come prosseneta di ex presidenti del consiglio? Come giocatore d’azzardo? O come cos’altro?

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