Funerali di stato per Placido Rizzotto


Oggi funerali di stato a Corleone per Placido Rizzotto, chiudendo così una vicenda lunga 64 anni e si dà degna sepoltura ad una vittima dell’arroganza mafiosa.
Lo aveva deciso il consiglio dei ministri nella seduta del 16 marzo, su proposta del premier Mario Monti.
Sono stati il segretario del Psi, Riccardo Nencini, e l’eurodeputato Pd, David Sassoli, a lanciare l’idea del funerale di stato non appena è diventata ufficiale la notizia che il dna delle ossa ritrovate nel 2009 in una foiba di Rocca Busambra combaciava con quello del padre di Placido Rizzotto, Carmelo. Dopo tutti questi anni vincono la loro battaglia i tanti – tra cui l’Unità, l’Avanti!, la Cgil, il Psi - che avevano spinto per questo passo.
Placido Rizzotto, partigiano, socialista, sindacalista Cgil, ha operato nel secondo dopoguerra nel corleonese, organizzando il movimento contadino contro il latifondo e per l’occupazione delle terre. Placido fu rapito e ucciso il 10 marzo 1948, a soli 34 anni, da un giovanissimo Luciano Liggio, che da lì iniziò la sua scalata ai vertici di Cosa Nostra e la “discesa” dei “viddani” da Corleone a Palermo, scatenando così la prima guerra tra la “vecchia” e la “nuova” mafia.
Le indagini sulla scomparsa di Rizzotto furono coordinate da un altrettanto giovane capitano dei carabinieri: Carlo Alberto Dalla Chiesa, anche lui poi ucciso dalla mafia da prefetto di Palermo nel 1982. Dalla Chiesa arrestò Vincenzo Collura e Pasquale Criscione, che subito ammisero di avere preso parte al rapimento di Rizzotto, in concorso con Luciano Liggio. Grazie alla testimonianza di Collura fu possibile pure ritrovare alcune tracce del sindacalista, ma non il corpo, gettato da Liggio nelle foibe di Rocca Busambra, nei pressi di Corleone. Criscione e Collura, insieme a Liggio che rimase latitante fino al 1964, furono processati e assolti per insufficienza di prove, dopo aver ritrattato la loro confessione al processo.
Quello di Rizzotto è stato per anni un omicidio senza cadavere e senza colpevoli. Solo nel 2012 l’esame del dna dei resti ossei, ritrovati il 7 settembre 2009, comparato con quello estratto dal padre Carmelo Rizzotto, ha confermato che i resti appartenevano proprio a Placido. Da quel giorno migliaia di cittadini hanno chiesto i funerali di stato. E proprio oggi i resti di Placido Rizzotto riceveranno tale alto onore, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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