Il governo Lombardo è alla frutta
ed il nostro Raffaele nomina un nuovo assessore. Si tratta di Andrea Vecchio,
imprenditore siciliano, che prende il posto di Piercarmelo Russo,
dimissionario.
Ora il punto è proprio questo:
perché Andrea Vecchio? Se lo chiede anche Domenico Valter Rizzo su Il Fatto quotidiano, con questo pezzo
molto interessante, pubblicato il 6 giugno.
Ieri è stata diffusa la notizia
della nomina di un nuovo assessore nel morente governo regionale siciliano. Il
presidente Raffaele
Lombardo ha nominato assessore alle infrastrutture il
costruttore catanese Andrea Vecchio. Ora Lombardo fa le sue scelte e il suo
mestiere. Il punto non è il presidente imputato di voto di scambio (con uomini
di Cosa nostra) e in procinto di essere mandato a giudizio per concorso esterno in
associazione mafiosa.
Il punto è Andrea Vecchio.
Questo signore si è accreditato
come un campione dell’antimafia. Ha giurato (anche se le carte dicono ben
altro) di essere sempre rimasto immune dal pagamento del pizzo, tanto che la
mafia gli avrebbe fatto un bel numero di attentati. Gira pesantemente scortato,
è indicato da conformisti commentatori di autorevolissime testate, come modello
dell’ imprenditoria antimafia. Ivan Lo Bello lo ha appoggiato acriticamente
dovunque, spazzando via senza pietà chiunque anche dentro Confindustria
avanzasse dubbi su Vecchio e su di lui ha costruito la sua mirabile carriera di
presidente dell’antimafiosissima Confindustria siciliana. Ebbene, Andrea
Vecchio, quest’icona dell’antimafia, che chiedeva a Napolitano di inviare
l’esercito in Sicilia contro il rackett del pizzo, ha accettato, senza battere
ciglio, di entrare nel Governo Lombardo, non ha avuto esitazioni pur sapendo,
come tutti, che a presiedere il Governo è una persona sulla quale pesa l’ombra
di aver avuto rapporti con la mafia, non ha avuto dubbi, a sedersi al
tavolo con un Presidente che, stando a quanto afferma la Procura di Catania,
durante le elezioni si sedeva con uomini della famiglia mafiosa catanese.
Mi chiedo se Vecchio almeno provi
un po’ di vergogna e mi chiedo ancora con quale faccia di bronzo
si presenterà al prossimo convegno antimafia o salotto televisivo a pontificare
di legalità e azione antimafia.
Fonte: Il Fatto quotidiano.
Commenti