La Polverini si è dimessa



Alla fine l’ha fatto. La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha firmato la lettera di dimissioni. Prima però di formalizzare questo suo passo indietro, Polverini ha determinato la riduzione a dieci del numero degli assessori della giunta regionale e rinnovato il contratto a dieci dirigenti regionali.
A pochissime ore dalle sue dimissioni, il faccione della presidente è comparso pure sui muri della capitale, su dei manifesti, come quello in foto, che riprendono la frase “Questa gente la mando a casa io”, detta nel corso della sua conferenza stampa in cui ha annunciato le dimissioni. In questo modo vorrebbe dimostrare a tutti che lei è sana, onesta, seria e queste cose non le fa. Sarà, ma voi ci credete che lei non ne sapesse niente?
Per intanto con il ritardo nella formalizzazione delle sue dimisisoni, la presidente ha fatto guadagnare un ennesimo stipendio (si chiama stipendio e non gettone, perché ormai quello del politico è diventato un mestiere?) - incassato il 24 - a tutti i consiglieri, compreso il "nostro eroe" Fiorito, che s'è magnato i sordi der partito, il quale - stando alle regole della Regione Lazio - a 50 anni avrà una bella pensione da 4mila euro mensili, mentre tutti noi cittadini "normali" dovremmo aspettare i 67 anni (per ora) per una pensione misera, se va bene 4 volte inferiore. 
La misura è ormai colma e ci vorrebbe un colpo di reti, un moto d'orgoglio, una rivoluzione copernicana, una nuova Resistenza, per mandarli tutti a casa.  

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