La casa per le vacanze? Prendetela in affitto

Con l'arrivo dell'estate si ha voglia di vacanze, di mare, di montagna... ed allora perché non accarezzare l'idea di prendere in affitto una casa, soprattutto in tempi di crisi? Di solito molti contratti, quando le locazioni sono brevi e stipulate direttamente con il proprietario, avvengono in maniera verbale, con una semplice stretta di mano, nella presunzione di un maggiore risparmio, soprattutto fiscale. Ma è proprio così? E' invece meglio conoscere le condizioni che regolano il contratto di locazione transitoria per finalità turistica, disciplinato dagli articoli 1571 e seguenti del codice civile, per potersi difendere.
Anche se solo per pochi giorni (la durata minima dell'affitto della casa per le vacanza è libera), qualsiasi contratto è opportuno sia fatto per iscritto, mentre la sua registrazione è necessaria soltanto per le locazioni di durata superiore ai trenta giorni. In questo caso l'imposta di registro va divisa in parti uguali tra proprietario ed inquilino. Perché un contratto scritto? Ragionando per assurdo, in mancanza di un contratto scritto e di una data di fine locazione certa, potrebbe accadere che l'inquilino continui ad occupare l'immobile oltre il termine pattuito, affermando che in realtà gli è stato affittato come residenza principale. Certo sarà poi compito del giudice accertare la verità, ma si tratta sempre di una lunga causa civile...
Il canone è libero e, in mancanza di particolari intese, di solito sono a carico dell'inquilino i costi per le piccole riparazioni e per le utenze, anche se talvolta si può anticipare un forfait a copertura delle stesse. Ancora, la locazione stagionale non prevede di solito l'obbligo di versare caparre o cauzioni, in caso contrario il proprietario può trattenerle - anche solo in parte - per coprire eventuali danni alla casa o per pagare le utenze non comprese nel prezzo d'affitto e rimaste insolute. E quando l'importo dei danni superi la cauzione, si può richiedere un'ulteriore somma a titolo di risarcimento. In ogni caso è opportuno che il contratto contenga tutte le condizioni del rapporto e cioè: i dati dell'immobile e dei contraenti, l'importo del canone e dell'eventuale caparra o cauzione versata, le spese incluse o escluse, i termini di consegna del bene e quelli fissati per la sua restituzione (a tal proposito il proprietario deve evitare i rinnovi automatici). Qui riveste un ruolo fondamentale il verbale di consegna, dove sono descritti in dettaglio arredi e accessori presenti nella casa vacanze ed il stato di manutenzione. Il verbale va controfirmato dalle due parti all'inizio e alla fine della locazione. L'inquilino ha inoltre diritto di pretendere che la casa sia nella condizione di ospitarlo senza disagi; è tenuto a usare l'immobile solo per quel che è stabilito e mantenerlo nelle stesse condizioni in cui l'ha ricevuto; nel contratto deve essere inserita una clausola che imponga al proprietario di intervenire tempestivamente se qualcosa non va, perché se si dovesse rompere un elettrodomestico o un rubinetto, l'affittuario deve poter avere dei riferimenti per non rovinarsi la vacanza... Se poi il testo dell'annuncio con cui si pubblicizza l'affitto per le vacanze contiene alcune affermazioni (vista mare, distanza dalla spiaggia, presenza di posto auto...), queste si intendo come proposte contrattuali e vanno rispettate dal proprietario. In caso contrario l'inquilino può chiedere la restituzione dell'eventuale anticipo versato a titolo di caparra, eventuali danni o la riduzione del canone.

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