Se la canna fumana è fastidiosa e con le sue emissioni “affumica” il vicino, non sempre si può abbattere, perché prima occorre accertare se ci siano altre soluzioni alternative per ridurre o evitare le immissioni di fumo. Lo ha deciso il Tar Puglia, sezione distaccata di Lecce, con la sentenza 1165/13. Ecco i fatti. Un vicino si è lamentato della canna fumaria, chiedendo al comune di intervenire per trovare una soluzione alternativa. L’ente locale che fa? Impone la demolizione del manufatto, senza trovare la soluzione alternativa chiesta dal danneggiato. Contro questa decisione, ha fatto ricorso al tribunale amministrativo il proprietario della canna fumaria, a cui i giudici hanno poi dato ragione. L’ente locale – secondo il Tar Puglia - avrebbe dovuto convocare prima l’interessato per un confronto sul modo migliore e meno invasivo per eliminare il rischio inquinamento e non ordinare semplicemente l’abbattimento della canna fumaria.
Così prima di estirpare alla radice la fonte di disturbo, ordinando l’abbattimento della canna fumaria, occorre prima accertare se sia possibile percorrere un’altra strada meno radicale ed ugualmente idonea ad eliminare il fastidio lamentato.
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