Compro oro. Come evitare truffe e raggiri

Fino a poco tempo fa erano il vero boom economico italiano. Si tratta dei compro oro, quei negozietti che comparivano come funghi in ogni parte d’Italia e che oggi sono anch’essi in crisi, a causa del ribasso delle quotazioni del metallo giallo. Così gli italiani, dopo il boom iniziale degli ultimi anni, preferiscono non vendere i propri gioielli o rimandare la vendita a tempi migliori. In ogni caso, qualora si avesse sempre intenzione di vendere i propri gioielli, come evitare truffe e raggiri, sempre possibili a causa di una legislazione confusa e poco trasparente che regola il settore? Per aprire un compro oro, infatti, non è richiesta alcuna qualifica professionale, ma è sufficiente una licenza rilasciata dalla questura. Basta avere la fedina penale pulita. Che fare allora? Seguite alcune semplici regole. Innanzi tutto il titolare del compro oro deve trascrivere sul registro di pubblica sicurezza i dati del venditore ed il quantitativo e la tipologia dei gioielli acquistati. Poi bisogna verificare che il prezzo offerto è in linea con le valutazioni di mercato. È pure buona regola fare un giro tra tutti i negozi della città – e magari delle città vicine - per accertarsi che il peso dei propri oggetti non venga decurtato da bilance truccate (sempre possibile); inoltre, pretendete sempre una ricevuta dettagliata, nella quale devono essere riportati i dati del privato che vende, la descrizione della merce, l’importo pattuito e le modalità di pagamento. A questo proposito non dobbiamo dimenticare che il pagamento per contanti non può superare i 1000 euro. Infine, in caso di vendita di lingotti d’oro o di monete è consigliabile rivolgersi agli operatori professionali in oro che, essendo autorizzati dalla Banca d’Italia, sono in possesso di tutti i requisiti di legge.

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