Conti di deposito? Attenti a tassi e spese

Il conto di deposito è una soluzione d’investimento sempre più diffusa tra i risparmiatori per via della sua semplicità e intuitività, della garanzia del Fondo interbancario di tutela dei depositi (garantiti fino a 100mila euro), del rendimento che, seppure calante, arriva ancora in alcuni casi al 4% lordo a 12 mesi. Però anche per i conti di deposito conviene porci alcune domande “giuste” prima di sottoscrivere il relativo contratto. Spesso le banche pubblicizzano il tasso di interesse al lordo della ritenuta fiscale (pari al 20%), detratta dalla banca al momento della capitalizzazione degli interessi, e dell’imposta di bollo. Occorre fare attenzione, quindi, ai tassi “civetta” delle campagne promozionali, che possono allettare i clienti, ma variare sensibilmente (sempre in peggio, ovviamente) a regime ai danni dei consumatori; inoltre le banche li possono cambiare unilateralmente (ma il cliente ha il diritto di recesso in caso di variazione sfavorevole) e solo il Taeg (cioè il Tasso annuo effettivo globale) comprende tutte le informazioni necessarie a valutare e comparare il contratto più adatto a noi. Di solito i conti di deposito prevedono anche l'accredito degli interessi anticipatamente ed in questo caso il Taeg è maggiore rispetto a un conto che offre gli stessi interessi, ma posticipati, perché gli interessi possono essere reinvestiti subito dalc liente. ancora, i conti di deposito possono prevedere spese di ingresso, mantenimento, liquidazione, produzione e invio di documentazione (documenti di sintesi, di variazione contrattuale, contabili, documenti o comunicazioni), di rilascio certificazione fiscale, di dichiarazione della sussistenza di credito... Alcuni contratti le prevedono, altri no; altri le richiedono solo per la documentazione cartacea e non per quella online. Quindi controllare sempre queste clausole, perché tali spese possono fare la differenza, incidendo sul tasso ed entrando nel calcolo del Taeg. Alcuni conti di deposito poi prevedono che le somme versate siano vincolate, dunque indisponibii per il cliente per tutta la durata del contratto o per un periodo prestabilito. Il cliente ha però sempre facoltà di richiedere l’estinzione anticipata totale o parziale del conto di deposito, comunicandola alla banca con un preavviso definito nel contratto, ma quando ciò accade i conti vincolati prevedono forti penalizzazioni sul tasso corrisposto, che può scendere anche in misura molto rilevante rispetto a quello che sarebbe stato corrisposto in caso di rispetto del vincolo. Prima di sottoscrivere conti delle durate più lunghe, occorre quindi verificare di non dover svincolare anticipatamente le somme versate, per non subire penalizzazioni. Quindi si ai conti di deposito, ma occhi aperti.

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