Alcune cautele da osservare per una casa sicura

Inferriate, tapparelle blindate, vetri antisfondamento, porte blindate, impianti di allarme, polizze assicurative, vigilanza privata… sono tanti i sistemi che si possono adottare per rendere sicura la nostra abitazione. Ed oggi ci viene incontro anche la tecnologia, purché si rispettino i diritti di terzi. Stiamo parlando degli impianti di videosorveglianza. Oggi le videocamere si fanno sempre più piccole, discrete ed efficienti, ed alcune sono pure in grado di inviare le immagini anche sugli smartphone, oltre che avvertire via e-mail il proprietario di casa sulla rilevazione di movimenti o le variazioni di temperatura nell’appartamento (segnali che potrebbero, ad esempio, seguire all’apertura di una porta o di una finestra). Tuttavia occorre considerare che l’installazione di telecamere, pur costituendo sicuramente un ottimo deterrente per scoraggiare i malintenzionati, può anche condizionare la libertà degli altri condomini di muoversi all’interno delle aree comuni. Così, se il proprietario di un immobile vuole installare degli impianti di video sorveglianza per registrare e conservare le immagini di quanto accade attorno a casa sua, dovrà rispettare determinati principi e adottare particolari cautele a tutela della privacy degli altri condomini. L’installazione di telecamere è infatti possibile, purché ricorrano concrete situazioni di pericolo, di solito costituite da furti o danneggiamenti già verificatisi in zona o nello stesso stabile; è invece vietata l’installazione a scopo deterrente di telecamere finte o non funzionanti, in quanto la loro presenza può da sola condizionare il movimento ed il comportamento delle persone che si trovano a passare lì vicino, ledendone la privacy. Inoltre, il sistema di videosorveglianza può essere installato soltanto quando altre misure (sistemi tradizionali di allarme, blindatura o protezione rinforzata di porte e persiane, cancelli automatici, ecc.) siano insufficienti o inattuabili. Si deve comunque escludere un uso superfluo o eccessivo del sistema ed in ogni caso il singolo condomino che abbia installato un sistema di videosorveglianza a protezione dell’appartamento o di eventuali pertinenze è tenuto a informare i vicini con appositi cartelli, che devono essere collocati prima del raggio di azione della telecamera, e devono essere visibili in ogni condizione di illuminazione, se il sistema di videosorveglianza è attivo anche di notte; inoltre le immagini registrate possono essere conservate sino ad un massimo di 24 ore, fatte salve specifiche esigenze di indagini di polizia; infine l’angolo visuale delle riprese deve essere limitato ai soli spazi antistanti l’accesso all’abitazione. Il mancato rispetto di tutte queste prescrizioni, a seconda dei casi, può comportare l’applicazione di sanzioni amministrative o penali, oltre ovviamente a eventuali richieste di risarcimento dei danni alla loro privacy da parte dei soggetti danneggiati. Quindi videocamere sì, ma con cautela.

Commenti