Piccoli creditori senza tutela giudiziaria

La giustizia si fa sempre più lontana dal comune cittadino e così un credito di poche migliaia di euro non ha più nessuna possibilità di essere riscosso, perché non è più conveniente rivolgersi al giudice. Con buona pace dei “cattivi pagatori”.
È questo uno degli effetti della manovra di stabilità, che rende più oneroso per il cittadino il costo dell’accesso alla giustizia, al punto che non è più conveniente avviare un’azione giudiziaria per riscuotere piccoli crediti fino a 5 mila euro. Perché? Presto detto. Chi inizia una causa civile (o amministrativa) deve anticipare le spese (contributo unificato e importo forfettario per le spese di notifica), che sono aumentate a dismisura. L’anticipazione forfettaria delle spese di notifica passa da 8 a 25 euro e la cancellazione dei tribunali minori, che ha accentrato in quelli di maggiori dimensioni le sedi degli ufficiali giudiziari che devono fare le notifiche e curare le esecuzioni, ha aumentato l’indennità di trasferta degli ufficiali giudiziari, a causa del rimborso chilometrico proporzionale alla distanza che deve essere percorsa per notificare gli atti. Per quanto riguarda il contributo unificato, il fatto che esso sia in misura fissa incide ovviamente di più sulle cause di importo inferiore, senza contare che esso negli ultimi anni si è quintuplicato. Per un ricorso al Tar infatti alcuni anni fa si spendevano 340 euro, oggi 650 (ma nel caso di appalti oltre i milione di euro si arriva fino a 6 mila euro); le cause civili di valore fino a mille euro erano prima esenti dal pagamento del contributo e ora si pagano 62 euro, tra contributo unificato e anticipazione delle spese di notifica, e non sono più esenti dal contributo unificato nemmeno le separazioni e le cause di lavoro. E costano di più anche il secondo grado del giudizio (contributo aumentato della metà) e il ricorso in Cassazione (contributo raddoppiato).
A questo punto il quadro è abbastanza chiaro. Il creditore per recuperare quanto a lui spettante deve affrontare delle spese (contributo unificato, notificazione giudiziari - da sostenere più volte nel corso dell’iter giudiziario - diritti di cancelleria, oneri per il pignoramento), spese che vanno sostenute subito, prima ancora di ottenere qualsiasi risultato. E tutto ciò senza tenere conto del costo dell’avvocato, che spesso chiede un fondo spese, anche questo anticipato. Questo significa che nelle liti di modesto valore - come quelle tra condomini o quelle relative a piccoli crediti commerciali o artigianali - la tutela giuridica per il recupero di quanto dovuto è solo teorica. E così chi dovesse avere tutte le ragioni del mondo non ha alcuna convenienza a rivolgersi al tribunale; dall’altra parte, chi ha un debito di poche migliaia di euro può dormire sonni tranquilli, perché nessuno avrà più il “coraggio” di avviare un’azione giudiziaria per pochi euro, che gli costerebbe molto di più di quello che potrebbe ricavarne, chissà se e chissà quando.

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