Treno in ritardo? Le ferrovie non possono lavarsi le mani

Quante volte vi è capitato? Il treno è ritardo, soprattutto per le tratte lunghe, ma alla richiesta di rimborso Trenitalia o Italo rispondono picche. Perché? Causa di forza maggiore, dicono. Si tratta però di una giustificazione inutile, perché la Corte di giustizia Ue ha dato ragione ai consumatori. Anche le ferrovie, hanno ricordato i giudici Ue, non sono esonerati dall’obbligo d’indennizzo per il prezzo del biglietto, qualora il ritardo sia imputabile a cause di forza maggiore. Il passeggero può quindi chiedere in tutti i casi di ritardo un rimborso parziale del biglietto, che va dal 25% (ritardo tra 60 e 119 minuti) al 50% (ritardo pari o superiore ai 120 minuti). Il diritto internazionale esonera invece il trasportatore dal risarcimento del danno subito dal passeggero da ritardo imputabile a forza maggiore. Ma questo è difverso dal rimborso del biglietto. Trenitalia e Italo sono avvisati.

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