Addio all’anatocismo bancario

Buone notizie per i clienti delle banche. Gli interessi non producono più interessi, né attivi né passivi. L’anatocismo bancario è stato archiviato della legge di stabilità per il 2014, che modifica l’articolo 120 del testo unico bancario (il decreto legislativo 385 del 1993), per cui da adesso gli interessi una volta maturati per un periodo diventano capitale e per il nuovo periodo la banca dovrà procedere al conteggio degli ulteriori interessi sempre sul capitale, senza tenere conto degli interessi già maturati, che saranno infruttiferi. Inoltre, le banche nelle operazioni in conto corrente devono assicurare ai clienti la stessa periodicità nel conteggio degli interessi sia debitori sia creditori. L’addio all’anatocismo bancario vuole impedire che gli interessi periodicamente capitalizzati producano altri interessi ulteriori. L’effetto della norma sarà evidente, perché sui conti debitori si pagheranno meno interessi, risparmiandosi la quota di interessi calcolata sulla quota interessi del periodo precedente ed avrà incidenza sul calcolo degli interessi sulle rate scadute e non pagate. La ha un’efficacia immediata a partire dal 10 gennaio, data di entrata in vigore della legge di stabilità.
L’anatocismo adesso, cacciato fuori dalle banche, sopravviverà solo nel codice civile (articolo 1283) che ammette il pagamento degli interessi sugli interessi, in mancanza di usi contrari, solo se richiesti con domanda giudiziale oppure sulla base di un accordo posteriore alla loro scadenza e sempre che si tratti di interessi dovuti da almeno sei mesi.

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