Multe e patenti. Le novità

Mentre si attende ancora la riforma complessiva del codice della strada, l’unica vera novità per gli automobilisti riguarda finora solo le multe e le patenti. Vediamo più da vicino queste novità.
Lo sconto sulle multe. Dal 21 agosto 2013, con la conversione in legge del “decreto del fare” (decreto legge 69/2013), chi paga la multa entro cinque giorni dalla notifica del verbale o da quando ha trovato il preavviso sotto il tergicristallo e l’infrazione non è così grave da comportare la confisca del veicolo o la sospensione della patente oppure sanzioni penali, la somma da versare si riduce del 30 percento. E chi paga entro cinque giorni senza avvalersi dello sconto, per dimenticanza o altro, ha diritto alla restituzione di quanto ha pagato in più.
La patente. Dal 19 gennaio si applicano le nuove regole comunitarie sulle patenti, così esse sono valide in tutti i paesi dell’Unione europea e nel caso di trasferimento da un paese ad un altro, è possibile rinnovare in questo nuovo paese la patente, senza che sia più necessario fornire anche la traduzione della patente al momento del rinnovo.
Sono state pure introdotte nuove categorie di patenti e così per i ciclomotori, i veicoli a tre ruote fino a 50 cm cubici ed i quadricicli leggeri la patente Am sostituisce il certificato di idoneità (il cosiddetto “patentino”); è stata prevista la gradualità per la guida di alcuni veicoli (per la guida delle moto dai 16 anni si può ottenere la patente A1, che abilita alla guida di moto fino a 125 cm cubici o 11 kw, ma senza poter trasportare passeggeri; dai 18 anni si può ottenere la patente A1 o la A2, che abilita alla guida di moto di potenza da 20 a 35 kw, purché la stessa non derivi da un modello con potenza fino a 70 kW, con cilindrata di almeno 400 cm cubici; dai 24 anni si può ottenere la patente per la guida di motoveicoli della categoria A, ossia motocicli con motore di cilindrata di almeno 600 cm cubici; i veicoli della categoria A possono essere guidati dai ventenni solo se hanno ottenuto da almeno due anni la partente A2; è stata inoltre introdotta la patente C1, per la quale occorre aver compiuto 18 anni, che abilita alla guida di autoveicoli diversi di quelli delle categorie D1 (autoveicoli per il trasporto di non più di 16 persone, oltre al conducente) e D (autoveicoli per il trasporto di più di 8 persone oltre al conducente) la cui massa massima autorizzata è superiore a 3.500 kg, ma non superiore a 7.500 per il trasporto di non più di otto passeggeri, oltre al conducente; le patenti C e D1 possono essere conseguite dai 21 anni, mentre la D può essere conseguita dai 24 anni). Insomma, una vera rivoluzione per le patenti, ma tutto il sistema è più costoso del precedente, a causa dell’aumento del numero di categorie delle patenti, ch costringe gli utenti a fare più volte gli esami, pagandone i relativi costi.
Sempre in tema di patenti, si deve ricordare che esse scadono alla data del proprio compleanno, un modo più semplice per ricordare la scadenza e la conseguente necessità di rinnovo. Così, ad esempio, se la patente scade il 12 gennaio ed il titolare fosse nato il 31 marzo, sarà quest’ultima la data entro la quale rinnovare la patente. Dai rinnovi successivi la scadenza sarà sempre 31 marzo. Le patenti di guida delle categorie A e B sono valide per dieci anni, ma se sono rilasciate o vengono rinnovate a chi ha superato il cinquantesimo anno di età sono valide per cinque anni. Dopo il settantesimo anno di età sono valide per tre anni. Dopo gli ottant’anni sono valide fino a due anni, a seguito della visita medica effettuata presso il medico legale della Asl o un medico militare.
Infine, in caso di cambio di residenza non viene più inviato il tagliando rosa di aggiornamento della patente, ma sarà inviata la nuova parente europea (simile ad una carta di credito) e sulle nuove patenti non sarà più indicato l’indirizzo del titolare. Continua, invece, a essere inviato il tagliando da applicare sulla carta di circolazione, a seguito della variazione di residenza. 

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