Facciamo attenzione alla spesa


Quando facciamo la spesa ci sono molti aspetti che influenzano le nostre scelte: il prezzo, la pubblicità, i gusti personali, gli effetti sulla nostra salute... Ma altri aspetti, come gli effetti dei nostri acquisti sull’ambiente o sull’economia, non ci saltano subito agli occhi, anche se sono altrettanto importanti. Proviamo però adesso a diventare consumatori più consapevoli, sapendo che scegliere un prodotto piuttosto che un altro può incidere sul lavoro di molti produttori o di un’intera comunità e sul nostro portafogli. Innanzi tutto non dimentichiamo che per produrre cibo si impegna una grande quantità di risorse. Per esempio, il 70% dell’acqua consumata dal pianeta è impiegata in agricoltura e se poi tutti gli abitanti della Terra mangiassero carne nelle quantità cui siamo abituati noi occidentali, non basterebbe l’intera superficie terreste per sfamare il bestiame. Non dobbiamo neppure dimenticare che per produrre un chilo di carne si consumano oltre 15mila litri d'acqua e che negli allevamenti industriali gli animali vivono ammassati, senza possibilità di muoversi, pascolare o accoppiarsi. Per produrre invece 1 kg di mais bastano appena 900 litri d’acqua. La soluzione? Non è  necessario diventare vegetariani, basta solo consumare meno carne di migliore qualità e proveniente da allevamenti sostenibili e da razze locali. Passiamo alle uova. È preferibile optare per uova provenienti da galline allevate all’aperto, perché più sane. Attenzione: galline allevate a terra non significa sempre galline allevate all’aperto… Per frutta e verdura preferite quella locale e di stagione, con bassi costi energetici, evitando così le produzioni in serre o quelle provenienti da paesi lontani. Un fagiolino o un pomodoro coltivato all’aperto e raccolto nella stagione giusta è più buono di uno di serra o che ha viaggiato per migliaia di chilometri. Oggi invece abbiamo dimenticato il ciclo delle stagioni e sempre più spesso mangiamo fragole d’inverno e arance d’estate. Pensiamoci quando facciamo la spesa. Per il pesce il consiglio è mangiarne di più. Ma il problema è che per conformismo, moda o pigrizia, mangiamo sempre gli stessi pesci, con il risultato che diverse specie, ad esempio il tonno rosso e il salmone selvatico, sono ormai a rischio di estinzione. Ma anche la maggior parte degli allevamenti ittici crea a volte problemi per l’ambiente e dunque l’acquisto di pesce allevato (tranne che per vongole, cozze, ostriche o prodotti di allevamenti biologici) non rappresenta una valida alternativa. La soluzione allora è scegliere le specie meno conosciute, dei mari più vicini a noi, altrettanto buone ma senza controindicazioni, rispettando la taglia minima e la stagionalità. Per le etichette, il consiglio è leggerle attentamente, con l’avvertenza che spesso non sempre la frase “prodotto in Italia” significa che la materia prima sia nazionale. È il caso ad esempio della pasta, che può essere prodotta in Italia, ma con grano proveniente dalla Russia. Passiamo al packaging, cioè all’imballaggio con cui sono confezionati prodotti e cibi. Ne esistono tipi diversi, ma tutti hanno un forte impatto ambientale, essendo concepiti per essere buttati una volta aperti. Bisogna dunque riflettere sull’opportunità del loro utilizzo e sulla loro qualità, per evitare di produrre enormi quantità di rifiuti.  Se dobbiamo comprare per forza qualcosa di confezionato, impariamo a fare attenzione al materiale di cui è composto, cercando di evitare la plastica e preferendo carta, cartone, vetro, alluminio e materiali biodegradabili o riciclabili. Ecco infine un breve riepilogo degli aspetti da tenere in considerazione quando si fa la spesa:
- preferire prodotti locali e di stagione
- riscoprire i prodotti tradizionali del proprio territorio
- diffidare dei prodotti con liste di ingredienti troppo lunghe e dai nomi incomprensibili
- evitare, per quanto possibile, prodotti con additivi, coloranti e conservanti
- scegliere i prodotti corredati da adeguate informazioni sulle tecniche di coltivazione, allevamento e/o trasformazione
- evitare imballaggi eccessivi o preferire un packaging fatto con materiali biodegradabili o riciclabili per ridurre i rifiuti
- comprare solo il necessario per ridurre gli sprechi.

Pubblicato su: Il Mercatino - marzo 2015.

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