#Utilitaristi

Sul domenicale de Il sole 24 ore del 1 maggio, a pag. 27, il Breviario di Gianfranco Ravasi è davvero interessante. Voglio proporvelo...

"Nulla di ciò che è bello è indispensabile alla vita. Se i fiori fossero eliminati, il mondo non ne soffrirebbe materialmente. Eppure io rinuncerei più volentieri alle patate che alle rose. Soltanto un utilitarista sfrenato sarebbe capace di distruggere un’aiuola di tulipani per piantarvi cavoli".
Non ho nessuna esitazione a sottoscrivere questa considerazione di Théophile Gautier, l’ottocentesco autore del Capitan Fracassa. Eppure, avanza sempre più l’orda degli utilitaristi che preferiscono i cavoli ai tulipani, una sigla sguaiata del cellulare a Mozart, un’abbuffata alla visita di una pinacoteca. Certo, cibo, tecnica, utensili vari sono necessari alla sopravvivenza. Ma continua a incombere anche sull’utilitarista la verità biblica: «L’uomo non vive di solo pane…». La persona, se non vuole ridursi a macchina, ha bisogno anche della bellezza, del sentimento, della fantasia, dell’amore. Come sarebbe un mondo senza fiori? E un’esistenza senza un briciolo di poesia?

Commenti