Commercianti e meccanici responsabili per la vendita e l’uso di ricambi senza requisiti di sicurezza

Può capitare, non lo escludiamo, ma bisogna stare attenti. Stiamo parlando della vendita o dell’uso da parte di commercianti e meccanici di ricambi auto privi dei necessari requisiti di sicurezza, perché contraffatti o di qualità scadente, quindi pericolosi. Alcuni lo fanno per lucrare sulla differenza di prezzo tra il costo del ricambio fasullo o scadente e quello poi chiesto al cliente, di solito ignaro; altri magari agiscono per leggerezza. In ogni caso i professionisti (rivenditori di ricambi e meccanici) devono fare molta attenzione, per evitare di incappare nella responsabilità civile e penale verso il cliente. Ma anche quest’ultimo dovrebbe essere più attento, pretendendo sempre una garanzia o una certificazione di provenienza del pezzo acquistato dal ricambista o fatto montare dal meccanico, evitando comunque di cadere nella trappola del risparmio, anche a costo di mettere a repentaglio la sua vita (e quella dei trasportati) o la meccanica dell’auto riparata. Una decisione sbagliata può infatti costare cara, incappando nel rischio di guasti seri all’auto (e così i soldi che si pensava di risparmiare acquistando o facendo installare ricambi fasulli, si spendono poi moltiplicati per riparazioni costose) o addirittura di incidenti anche mortali. Basta riflettere un attimo. Se montiamo sull’auto un tergicristallo o un copri ruota non originale o fasullo, essi non causano un rischio alla sicurezza dei passeggeri o alla meccanica dell’auto. Diverso è invece il caso di freni o cinghie di trasmissione non proprio doc, dove la loro rottura potrebbe portare all’incidente grave o al danno costoso al motore. Normalmente la decisione di acquistare ricambi contraffatti non è del consumatore perché, a parte chi ricorre al fai da te, di solito ci si rivolge al meccanico, che spesso decide liberamente di testa propria, non sempre tutelando gli interessi del cliente, ma piuttosto pensando al proprio portafoglio, cercando di intascare la differenza tra il costo del ricambio fasullo spacciato al cliente e quello poi chiesto a quest’ultimo. Ma vendere o usare ricambi contraffatti o insicuri è punito dal codice penale (articolo 473, falsificazione di marchi e brevetti) e dal codice del consumo (articolo 112). Che succede allora se ci hanno venduto o montato un ricambio fasullo? Il meccanico dovrà riparare in garanzia (cioè gratis) il guasto causato dal ricambio taroccato e (insieme al venditore, se è stato lui a venderlo consapevolmente) risarcire i danni causati dal sinistro, rispondendo anche dei reati penali di lesioni od omicidio colposi, se l’incidente ha pure provocato lesioni alle persone trasportate dal veicolo o la loro morte. Spesso però è difficile dimostrare che il sinistro o il guasto è dovuto proprio a quel pezzo fasullo, senza ricorrere a costose perizie, dall’esito incerto. Cosa fare allora per tutelarsi? Basta chiedere al commerciante, se si acquista il ricambio direttamente in negozio, o al meccanico la fattura “parlante”, cioè un documento contabile contenente tutti i dati riguardanti il tipo ed il fabbricante dei ricambi acquistati o utilizzati nella riparazione, avendo così la prova documentale in caso di danni o incidenti. In ogni caso, la regola è sempre una: occhi aperti e pensate alla sicurezza vostra e dei vostri cari, la cosa più importante del vostro portafogli.

Pubblicato su: Il Mercatino - ottobre 2016.

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