Unione europea. I vantaggi per i cittadini

Quest’anno si celebrano i primi 50 anni dell’Europa unita. Al di là delle critiche che tutti noi possiamo muovere all’Unione europea per come funziona (o non funziona), per come è e per come vorremmo che fosse, è indubbio che alcuni vantaggi li abbiamo comunque ricevuti come consumatori. E qui nessuno può dubitarne. L’elenco è davvero lungo e ci vorrebbe molto più spazio di quello che occupo mensilmente. Proviamo comunque a sintetizzare alcuni di questi benefici che abbiamo ottenuto come cittadini e consumatori.
Garanzia sui beni acquistati. Con l’Ue sono state unificate le regole sulla garanzia dei prodotti. Oggi possiamo così acquistare ovunque in Europa e qualunque cosa, godendo sempre della stessa garanzia valida 24 mesi. In passato non era così e c’erano regole diverse da nazione a nazione.
Libertà di circolazione e stabilimento. Ormai non ci facciamo più caso, perché consideriamo normale girare liberamente per tutta l’Europa come se fossimo a casa nostra, senza passaporto né visti, ma con la sola carta d’identità e riteniamo usuale andare a Berlino, Parigi o Madrid per lavorare, studiare o abitare senza incontrare difficoltà, come se cin spostassimo nel quartiere accanto a dove abitiamo.
Telefono. Lo sappiamo che ormai non ne possiamo più fare a meno, perché il cellulare è diventato come un’appendice del nostro corpo. E qui una grossa mano ce l’ha data proprio l’Ue con le sue politiche di regolazione delle tariffe telefoniche. Dal 15 giugno niente più costi extra per chiamate e traffico dati quando viaggiamo per l’Europa, perché pagheremo telefonate, sms e traffico dati come se fossimo a casa. Dal 2018 poi la portabilità del numero e del contratto telefonico da un operatore ad un altro sarà estesa anche ai contenuti premium della tariffa. Una vera pacchia, ammettiamolo, anche se non è stato facile giungere a questo risultato, per la resistenza delle compagnie telefoniche. Però gli organismi europei glielo hanno imposto. Vedete quanto siamo distanti dal 2007? Da allora il costo delle telefonate e dei messaggini si è ridotto del 92% e dal 15 giugno ci sarà una sola tariffa che varrà ovunque, in Italia ed in Europa. Un bel vantaggio, non è vero?
Voli low cost. Vi ricordate che anni fa quanto pagavate un volo da Roma a Londra o Berlino, quando c’era solo Alitalia? Adesso guardatevi intorno e dite la verità. Quanto lo pagate lo stesso volo oggi? Se siete bravi con Internet con poche decine di euro riuscite a viaggiare fino a Parigi, Atene o Madrid per effetto della liberalizzazione dell’aviazione commerciale voluta dall’Ue e la nascita delle compagnie low cost, che ha reso i viaggi in aereo davvero popolari, diffusissimi ed economici quanto un tempo lo era viaggiare in treno. E la compagnia europea low cost per eccellenza, l’irlandese Ryanair, è la prima in Europa con 109,7 milioni di passeggeri, superando Lufthansa, la quinta nel mondo (la prima è American Airlines) e la prima in Italia (Alitalia è invece la seconda e continuerà a scendere in graduatoria se non riesce ad adeguarsi al mercato). Ma come potevamo ottenere tali risultati senza le politiche commerciali dell’Europa unita?
Tassi bassi su prestiti e mutui. Da alcuni anni gli interessi pagati su prestiti e mutui sono davvero bassi, effetto dell’euro e delle politiche economiche dell’Ue, che hanno abbassato l’inflazione e ridotto il costo del denaro, permettendo così a famiglie ed imprese di prenderlo in prestito a tassi davvero molto convenienti. I dati Eurostat rivelano che i tassi a tre mesi in Europa erano intorno al 10% nei primi anni ’90, per poi calare al 3,37% dopo l’introduzione dell’euro; oggi abbiamo tassi molto più bassi (a dicembre scorso la Banca d’Italia segnava solo un 2,32%, con un calo di 0,03 punti percentuali rispetto a novembre) e se ci sappiamo muovere tra le varie offerte delle banche o delle finanziarie presenti sul mercato, tra tassi fissi e variabili, offerte ed occasioni, potremmo riuscire ad ottenere prestiti e mutui anche con un tasso dell’1% variabile. Un bel risparmio, non c’è che dire.
Ed allora ricordiamoci di tutto questo – e di altro ancora - quando parliamo male dell’Europa unita.

Pubblicato su: Il Mercatino - maggio 2017.

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