Le stelle

Sul supplemento domenicale de Il Sole 24 ore del 13 agosto, il corsivo di Gianfranco Ravasi era dedicato alle stelle. Ve lo voglio riproporre, perché lo ritengo interessante.

Quando avete un peso nell'animo, guardate le stelle o l'azzurro del cielo. Quando vi sentite tristi, quando vi offendono, quando qualcosa non vi riesce, quando la tempesta si scatena nel vostro animo, uscite all'aria aperta e intrattenetevi da soli col cielo. Allora la vostra anima troverà quiete. Forse era una notte stellata il 14 agosto 1922, quando il teologo e scienziato Pavel Florenskij, scriveva queste righe ai suoi figli. Erano ancora lontani gli anni in cui sarebbe stato travolto dalla persecuzione staliniana che lo deporterà in un lager e lo farà poi assassinare nei pressi di Leningrado. Questo invito acquista, perciò, un valore particolare come terapia spirituale nel giorno della prova. Quella straordinaria mistica laica che è stata la giovane ebrea Etty Hillesum, nel lager di Auschwitz, poco prima di essere affidata a una camera a gas, scriveva: «Credete forse che io non veda il filo spinato, i forni crematori, il dominio della morte? Sì, ma vedo anche uno spicchio di cielo e in questo spicchio di cielo che ho nel cuore io vedo libertà e bellezza». La Bibbia è convinta che nel cielo c'è una scrittura divina: essa è, però, decifrabile soltanto a chi ha gli occhi puri, capaci non solo di guardare ma anche di vedere.

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