Quando si prescrivono i debiti?

Tutti noi abbiamo dei debiti con banche, finanziarie, professionisti, condominio, fisco… e tutti noi vogliamo sapere per quanto tempo saremo obbligati a pagare, fino a quando possiamo stare in ansia, con la “spada di Damocle” che qualcuno ci chiederà questi soldi o ci possa pignorare qualcosa per averli, o stare tranquilli, perché la pretesa del creditore si è prescritta, per il lungo trascorrere del tempo. Ecco allora che è utile sapere quando ed in quanto tempo si prescrivono i debiti, cioè si perde la pretesa del creditore di avere i suoi soldi, per evitare di rimanere legati a lungo a richieste altrui, che possono anche trasformarsi in “pretese”, prive di fondamento giuridico.
La prescrizione. Occorre sapere che tutti i diritti, quindi anche le somme di denaro, tranne quelli che sono indisponibili o quelli che sono imprescrittibili per legge, si prescrivono, cioè “scade” la possibilità per il creditore, per chi è titolare del diritto di agire in giudizio per farli valere; per cui, decorso inutilmente il termine fissato dalla legge, il diritto non potrà più essere fatto valere. Lo stesso accade per i debiti economici. La norma di riferimento è qui l'articolo 2934 del codice civile e la prescrizione di solito avviene in dieci anni, tranne che la legge fissi termini più brevi. La prescrizione non può essere rilevata d'ufficio dal giudice in caso di controversia tra debitore o creditore, ma deve essere eccepita sempre dal debitore nel momento in cui gli viene chiesto il pagamento da parte del creditore.
Come si calcola la prescrizione? Per calcolare la prescrizione si devono considerare e contare tutti i giorni, compresi sabato, domenica e festivi. Non si calcola invece il giorno iniziale (il dies a quo); si calcola quello finale, ma se il giorno di scadenza è festivo, nemmeno questo viene calcolato ed il termine è prorogato di diritto, cioè automaticamente al giorno successivo non festivo.
Tipologie di debiti e loro prescrizione. Innanzitutto è necessario distinguere i debiti in base a vari tipi, perché cambiano i termini di prescrizione ed i tempi. Vediamo più da vicino i debiti principali. 
Debiti Inps. Le somme dovute all’Inps per contributi si prescrivono di solito in cinque anni. Si prescrivono invece in dieci anni i contributi di pertinenza del Fondo pensioni lavoratori dipendenti e delle altre gestioni pensionistiche obbligatorie (legge 335/1995). Quindi se non si sono pagati i contributi Inps entro questi due termini (cinque o dieci anni), non ce li possono più chiedere.
Debiti Equitalia. E’ vero che Equitalia è in liquidazione, ma i suoi crediti sono stati “girati” all’Agenzia delle entrate, per cui adesso dobbiamo pagare a questa. I debiti indicati nelle cartelle esattoriali si prescrivono in termini diversi, in cinque o dieci anni, in base al tipo di imposta o tassa dovuta, per cui è meglio chiedere direttamente all’Agenzia o ad un commercialista.
Debiti condominiali. Le somme dovute all’amministratore di condominio per la gestione dell’edificio (luce, acqua, pulizia scala, ascensore, ecc.) si prescrivono in cinque anni, ai sensi dell'articolo 2948, comma 4 del codice civile, per il quale "tutto ciò che deve pagarsi periodicamente ad anno o in termini più brevi" (come è proprio il caso dei debiti condominiali) si prescrive in cinque anni.
Debiti professionali. Le somme che dobbiamo dare ai professionisti (avvocati, medici, ingegneri…), ai sensi dell'articolo 2956 del codice civile, si prescrivono in tre anni.
Bollo auto. Si prescrive in tre anni dal momento in cui si doveva pagare.
Debiti in genere. Le somme dovute invece a banche, finanziarie ed altro, di solito si prescrivono nel termine ordinario di dieci anni. Per cui se la banca in questo periodo di tempo non ci chiede nulla, noi alla scadenza del decennio non dobbiamo più dare nulla. Lo stesso accade se un amico ci ha prestato del denaro. Se non ci viene chiesto entro dieci anni, egli potrà dire addio alla somma. 

Pubblicato su: Il Mercatino - dicembre 2017.

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