#Lacrime

Domenica 29 aprile su Il sole 24 ore, Gianfranco Ravasi ha pubblicato il solito intervento che voglio sottoporre alla vostra attenzione perché particolarmente interessante.

La persona crudele è insensibile 
alle lacrime:
anzi, se ne nutre!
Per me come per molti è rivoltante la tortura: persino le descrizioni letterarie o le finzioni cinematografiche risultano opprimenti e insopportabili! Eppure, purtroppo, non per tutti è così. C’è una fetta di umanità che non solo assiste impassibile alle violenze più efferate ma persino le perpetra e ne gode. Non per nulla il sadismo è una sindrome psichica che ha un nauseante ventaglio di tipologie e applicazioni. Ed è anche una pratica che in tempo di guerra o nel buio di certe carceri diventa un fregio d’onore. È una realtà che già osservava e segnalava Publilio Siro, un liberto orientale vissuto a Roma nel I sec. a.C., in una delle sue quasi 700 sentenze a noi giunte. Terribile è quel verbo finale: la persona crudele «si nutre» delle lacrime altrui, mai sazia di questo cibo infame. L’abisso della crudeltà non ha fondo, tante sono le perversioni devastanti registrate ogni giorno. E forse, in certi momenti di rabbia e di odio, uno schizzo di questo veleno infetta anche la nostra mente e la nostra mano.

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