C’è l’obbligo di mantenere la suocera insopportabile?

Famiglia non significa solo insieme di persone legate da vincoli di sangue e di affetto, ma anche da obblighi reciproci di aiuto ed assistenza morale e materiale stabiliti dal buon senso e dalla legge. Quindi se vi siete sempre chiesti se avete l’obbligo di mantenere la suocera che si trova in stato di bisogno, anche se è un’arpia, vi fa andare in bestia, è antipatica e non la sopportate proprio, la risposta la trovate leggendo qui sotto.
L’obbligo degli alimenti. Il nostro codice civile, all’articolo 433, pone un obbligo di fornire gli alimenti tra determinate persone che fanno parte di una stessa famiglia, intesa non solo come quella composta da marito, moglie e figli, ma allargata fino a comprendere altri parenti ed affini legati tra loro da rapporti di sangue, di affetto e giuridici nati dal matrimonio. Quest’obbligo consiste nel prestare gli “alimenti”, cioè fornire l’assistenza materiale a chi si trovi in stato di bisogno.
I soggetti obbligati agli alimenti. L’obbligo di fornire gli alimenti spetta ad alcuni soggetti elencati nel già citato articolo 433 e secondo quest’ordine: il coniuge, i figli (anche adottivi) e in loro mancanza i discendenti, i genitori e in loro mancanza gli ascendenti, gli adottanti, i generi e le nuore, i suoceri, i fratelli e le sorelle. È necessario precisare che per discendenti si intendono i nipoti, per ascendenti i nonni. Così tutti i familiari elencati nell’articolo 433 sono tenuti a garantire l’assistenza materiale ad un altro parente compreso nello stesso elenco che si trovi in difficoltà economica e non riesca a mantenersi da solo, anche se per colpa propria, e questo significa che un fratello sarà obbligato a sostenere economicamente l’altro, anche se ha dilapidato tutto il suo patrimonio al gioco. L’obbligo degli alimenti va dal parente più prossimo a quello più lontano, per cui se mancano i figli o questi non possono, al nonno dovranno pensarci i nipoti.
Gli alimenti. Ma quali sono gli alimenti da fornire ai parenti bisognosi? Cosa dobbiamo dare loro? Solo pane e cipolla o anche un dolce ed i vestiti? La misura degli alimenti, cioè di quanto dobbiamo dare al parente che si trovi in stato di bisogno, la stabilisce un altro articolo del codice civile, il 438, per cui gli alimenti devono essere corrisposti in proporzione al bisogno del destinatario e delle condizioni economiche di chi li somministra. Così se papà ha bisogno di 100 per sopravvivere, il figlio non può dargli 70; ma se il figlio non può permettersi 100, dovrà aiutare il padre con quello che riesce comunque a dare, senza compromettere la propria sopravvivenza e quella delle altre persone a suo carico. Gli alimenti possono essere corrisposti in beni o denaro, oppure accogliendo il familiare bisognoso in casa propria e provvedendo a tutte le sue necessità quotidiane. E se ci sono altri parenti del bisognoso di pari grado, tutti devono partecipare al suo mantenimento, sempre in proporzione alle proprie condizioni economiche.
Ci si può rifiutare di mantenere il familiare bisognoso? Di solito ci si rifiuta di dare gli alimenti al parente in stato di bisogno per due motivi: o perché non si hanno risorse sufficienti o perché non si vuole aiutarlo per niente. Il parente non può essere obbligato a prestare l’assistenza familiare quando non se lo può permettere, perché non ha risorse sufficienti o perché è stato licenziato non per sua colpa e non riesce comunque a trovare lavoro, pur avendolo cercato. Egli potrà allora dare ciò che può ed il bisognoso dovrà rivolgersi ad altri familiari. Il discorso è invece diverso per chi ha le risorse per mantenere il familiare in stato di bisogno e si rifiuta di farlo o magari appositamente si licenzia dal lavoro e non ne cerca un altro in modo da mettersi volontariamente in situazione di non occupazione per non prestare gli alimenti. Qui c’è il dolo ed il suo comportamento è un reato (violazione degli obblighi di assistenza familiare), punibile a querela della persona che ha diritto agli alimenti perché bisognoso.
L’obbligo di mantenere la suocera. A questo punto abbiamo tutti gli elementi per rispondere alla domanda iniziale. Il genero ha l’obbligo di fornire gli alimenti alla suocera in stato di bisogno, se questa non ha altri parenti più prossimi che possano farlo. E quest’obbligo esiste non solo se l’anziana donna vive nella casa del genero, ma anche se ella sta per conto suo e non ha i mezzi materiali per mantenersi da sola ed addirittura pure se la figlia (cioè la moglie del genero) morisse. E questo vale anche per la suocera insopportabile…

Pubblicato su: Il Mercatino - marzo 2019.

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