Cosa fare se il pacco ordinato non arriva

Con Internet è diventato sempre più facile comprare libri, telefonini, scarpe, orologi ed ora anche generi alimentari, che arrivano direttamente a casa nostra dopo pochi giorni dal click sul pc. Ma cosa fare se il pacco ordinato non viene consegnato? Innanzitutto occorre sempre ricordare che anche gli acquisti su Internet sono contratti di compravendita a tutti gli effetti e, quindi, sono sottoposti alle stesse regole degli altri, tranne che per alcune particolarità che non è il caso di affrontare in questa sede. Ma se una volta fatto l’ordine online il pacco non arriva, bisogna prima verificare se era indicato da qualche parte sulla pagina Internet o nelle condizioni di contratto un termine per la spedizione della merce. Se questo c’era, dobbiamo solo aspettarne la scadenza prima di lamentarci della mancata consegna; se, invece, sul sito della ditta non c’era, si applicherà la regola generale prevista dal “codice del consumo”, per cui il venditore è obbligato a consegnare la merce all’acquirente “senza ritardo ingiustificato” e, comunque, entro trenta giorni dalla data della conclusione del contratto stesso, cioè dal click con cui abbiamo chiuso l’affare sul nostro pc. Solo al 31° giorno, quindi, il consumatore potrà fare reclamo, pretendendo la consegna della merce ordinata oppure recedendo dal contratto. Nel primo caso si può inviare al venditore una mail del tipo: “avendo ordinato presso la ditta…in data…il bene…per l’importo complessivo di €…che ancora oggi non mi è stato recapitato, nonostante siano trascorsi i termini di consegna, ai sensi del Codice del consumo vi invito e diffido a provvedere entro…giorni da oggi alla consegna del bene ordinato, in mancanza mi vedrò costretto a recedere dal contratto e a chiedervi il rimborso della somma già pagata, oltre al risarcimento delle spese e dei danni subiti, con riserva di azione legale in caso di ulteriore inadempimento”); nel secondo caso è possibile inviare una mail simile a questa: “avendo ordinato presso la ditta…in data…il bene…per l’importo complessivo di €…che ancora oggi non mi è stato recapitato, nonostante siano trascorsi i termini di consegna, ai sensi del Codice del consumo intendo recedere dal contratto, non essendo più interessato a ricevere la merce ordinata. Pertanto vi invito a restituirmi immediatamente i soldi già anticipati alle seguenti coordinate bancarie…e vi faccio presente che, qualora il prodotto dovesse comunque arrivare presso il mio indirizzo, non provvederò a ritirarlo, considerandosi il contratto già concluso a partire da oggi, con riserva di azione legale in caso di ulteriore inadempimento”). Può pure capitare che dopo tali mail il venditore dia la colpa della mancata consegna del pacco al corriere, scusa del tutto inutile, poiché è stato lui a sceglierlo ed è quindi solo lui il responsabile della mancata consegna della merce ordinata online. Se, nonostante le mail di richiesta di adempimento o di recesso dal contratto, il venditore non dovesse rispondere o restituire i soldi o dovesse perdere ancora tempo, si può scrivere una recensione negativa su un forum di consumatori o sul sito dove è stato acquistato il prodotto, strumento molto efficace perché i feedback dei clienti sono importanti per i venditori online. Basta infatti qualche critica negativa per seppellire una solida reputazione commerciale. Ma, per evitare di incorrere in una querela per diffamazione, bisogna stare attenti alle parole usate, per cui basta scrivere: “ho comprato in data…il prodotto…dalla ditta…pagandolo €…ed ancora oggi non mi è stato consegnato (o non mi hanno restituito i soldi), nonostante abbia sollecitato con mail del…la consegna (o la restituzione della somma pagata)”. Si può pure inviare una raccomandata a.r. o una mail certificata al venditore, invitandolo formalmente alla consegna del bene o alla restituzione dei soldi e dicendo pure che in caso contrario si agirà per le vie legali, con addebito di spese e danni ulteriori. Ma qui bisogna fare attenzione, perché spesso non vale neppure la pena iniziare la causa civile “minacciata” per lettera per avere indietro poche decine di euro, davanti alla prospettiva di pagare una salata parcella all’avvocato… per cui la realtà è un po’ diversa dalla teoria e spesso i venditori poco seri riescono a farla comunque franca, contando sul fatto che alla fine sono davvero pochi gli acquirenti delusi che fanno causa per poche decine di euro. Ma se dopo tutto questo si dovesse scoprire pure che il venditore è inesistente, che non aveva mai avuto il possesso e la disponibilità della merce venduta, che ha solo intascato i soldi, che il sito è finto... allora si tratta di una truffa bella e buona, per cui è necessario rivolgersi alla polizia o ai carabinieri per denunciare il fatto.

Pubblicato su: Il Mercatino - maggio 2019.

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