La responsabilità per il cane aggressivo


Tanti di voi posseggono un cane, con cui trascorrete ore liete in compagnia di un amico simpatico e fedele. Ma vi siete mai chiesti cosa potrebbe accadere se improvvisamente il vostro amato quadrupede dovesse aggredire una persona, sia essa un ladro o un semplice passante che tentava una carezza sulla testa dell’animale? Rischiate di essere denunciati e subire un processo civile e penale, oppure riuscite comunque a farla franca, tanto la colpa è del ladro, che ha tentato di rubare a casa vostra, o del passante impiccione? La risposta non è così semplice né scontata, per cui è meglio andare con ordine. Possedete un cane, che lasciate libero di girare in giardino o in casa, perché siete contrari a tenerlo alla catena o perché pensate che possa essere anche un utile deterrente contro ladri e malintenzionati. In linea di principio fate bene, perché è vostro diritto difendere la vostra proprietà e la vostra famiglia da eventuali aggressori, soprattutto di notte. Penalmente è legittima difesa (articolo 52 del codice penale), per cui “non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa”. Ma è qui, sulla proporzione tra offesa e difesa, che bisogna fare molta attenzione, per evitare di rispondere penalmente, commettendo anche noi un reato. E così come è ammissibile mettere del filo spinato attorno al perimetro del nostro giardino o dei cocci di vetro in cima al muretto che delimita la proprietà, è pure possibile tenere un cane sciolto libero di girare per il giardino anche di notte perché faccia la guardia. Ma la legge vieta invece l’uso di strumenti drastici, come una cancellata elettrificata che possa provocare ustioni o la morte per folgorazione degli intrusi o un cane killer addestrato ad aggredire chiunque passi accanto al cancello. Abbiamo così accertato che possiamo tenere in giardino o in casa un cane libero di fare la guardia e le nuove disposizioni sul condominio degli edifici considerano nulla ogni clausola del regolamento condominiale o disposizione dell’amministratore che impedisca ad un condomino di tenere con sé un animale di compagnia, a meno che tale divieto venga approvato all’unanimità dall’assemblea. Discorso diverso è invece “l’abuso del mezzo di difesa”. Per capirci meglio facciamo un esempio. Di notte un ladro scavalca il cancello di accesso alla vostra proprietà ed il cane che avete lasciato libero comincia ad abbaiare, aggredendo il ladro. In questo caso non avete nessuna colpa, perché l’animale ha fatto solo il suo “lavoro”. Diverso è se di notte sentite abbaiare il cane, capite che qualcosa non va e vi alzate dal letto, uscendo fuori e vedendo il ladro nel vostro giardino ed allora aizzate il cane contro di lui, che magari comincia a fuggire, scavalcando il cancello, mentre il cane lo raggiunge e lo morde procurandogli delle ferite gravi. In questo caso avete commesso un reato, poiché con il vostro comportamento avete trasformato l’animale in un’arma, colpendo una persona che stava già fuggendo e non rappresentava più un pericolo, ed il ladro potrebbe benissimo denunciarvi per lesioni o altro. Sembra assurdo, ma se ci pensate un attimo su capite che è logico. Cambiamo adesso prospettiva. Il codice civile, all’articolo 2052, recita: “il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall'animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito”. Che significa? Fuori dal campo penale, che abbiamo visto prima, il padrone di un cane che, ad esempio, morde la mano di un passante che tenta di carezzarlo amichevolmente ne è sempre responsabile, a meno che riesca a dimostrare il “caso fortuito”, cioè un evento imprevisto o inevitabile. Un esempio? Il cane, che è sempre stato tranquillissimo e buonissimo, perde improvvisamente la testa a Capodanno a causa del rumore dei botti per lui insopportabili, e comincia a mordere chi gli sta vicino in quel momento, oppure l’animale che interpreta male gli abbracci che vi state scambiando con un amico che non vedete da anni e lo aggredisce, pensando di difendervi da un malintenzionato. Si tratta di fatti non preventivabili o evitabili dalla vittima e dal proprietario del cane. In questo caso (e solo in questo caso, il caso fortuito) il proprietario dell’animale non ha alcuna responsabilità per l’aggressione subita dall’amico. In tutti gli altri casi, invece, si risponderà sempre per l’aggressione del proprio cane.

Pubblicato su: Il Mercatino - luglio 2020.
Pubblicato su: Lions club Palermo dei Vespri blog.

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