Fiat Termini Imerese: Cimino si defila

Dopo le vicissitudini giudiziarie di Ciccolella; dopo che Rossignolo (De Tomaso) aspetta ancora i soldi di "mamma regione" per scendere qui in Sicilia, mentre nel frattempo si è impegnato ad aprire uno stabilimento a Livorno; dopo che la regione ha tagliato i fondi ad Agrodolce e quindi non ha più ragione d'essere la "Hollywood siciliana", adesso tocca a Cimino defilarsi dall'interesse per lo stabilimento ex Fiat.
Il fondo Cape Nextis, legato al finanziere siciliano, è stato commissariato dalla Banca d’Italia per irregolarità. Per cui la piena occupazione, che lo stesso Cimino aveva annunciato ai quattro venti per la fabbrica siciliana, se fosse partito il progetto dell'auto elettrica, slitterà forse al 2016. E nel frattempo? Che faranno gli operai Fiat? Andranno a mangiare a casa di Cimino? O il Cav li ospiterà nella sua villa tra un bunga-bunga e l'altro?
Insomma, il futuro della fabbrica di Termini Imerese, che il Lingotto abbandonerà il prossimo primo gennaio, diventa sempre più nero.
E poi non dite che non l'avevamo detto! (leggi il post Fiat: e ora?).

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